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il M° Nazzareno Tomassetti Accademico Benemerito di San Lazzaro

Il M°Nazzareno Tomassetti è stato insignito del titolo di accademico benemerito, il massimo grado dell’Accademia dei Santi Lazzaro, Ignazio di Loyola, Francesco Borgia che tra le sue finalità ha quella di promuovere e valorizzare i talenti del mondo artistico-culturale. La cerimonia d'investitura è avvenuta presso la Chiesa del Gesù di Roma, nella cappella feriale della chiesa madre dei gesuiti, dove alla semplicità dei volumi della facciata, tra luci ed ombre, un passaggio tra rinascimento e barocco, si contrappone la ricchezza dell'interno con i capolavori prospettici e del movimento del Gaulli e di Andrea Pozzo.
La cerimonia d'investitura è avvenuta con la celebrazione della messa da parte di padre Daniele, la lettura della preghiera dell'Accademia, la benedizione dello stendardo dell'Accademia e delle pergamene che attestano il titolo e il grado dei maestri, e delle medaglie.
Al termine del rito liturgico gli accademici si sono spostati sulla scalinata della chiesa, dove il gran maestro il conte Daniele Radini Tedeschi e la dott.ssa Stefania Pieralice, hanno illustrato la finalità dell'Accademia e presentando i nuovi membri.
Nazzareno Tomassetti era visibilmente emozionato, ignaro d'essere con l'altro Benemerito il M°Eraldo Bigarelli, al centro del cerimoniale. Nazzareno era coccolato da parole e complimenti di diversi accademici, i quali si dichiaravano onorati d'essere fotografati assieme a lui. Nel breve volgere del 2012, Tomassetti è stato riconosciuto tra i grandi maestri italiani, nel saggio della sapienza di Roma “Manent il libro d’oro dell’Arte contemporanea premiato come miglior maestro a Cortina d'Ampezzo, Premio alla carriera come miglior maestro ai big della triennale di Roma. Un lungo cammino quello di Nazzareno percorso, fondatore dell’Arca dei folli, con il M° Annunzia Fumagalli e M° Antonella Spinelli, partendo dal manifesto del poeta Danilo Tomassetti.
L'accademia si compone di maestri ed artisti affermati, i quali vengono ammessi nel numero massimo di dieci l'anno come cultori, che possono ambire a diventare accademici. Il massimo livello è composto dai benemeriti, i quali sono alte personalità del mondo accademico e militare, maestri dell'Arte, che sono nominati dal Consiglio Direttivo.
Gran Maestro Conte Daniele Radini Tedeschi
Benemeriti: eletti 2012-13 Benemeriti: Nazzareno Tomassetti, Eraldo Bigarelli: 2011-12 Eugenio Cenani, Roberto Ranno.
Accademici: Flora Torrisi, Antonella Scaglione, Marco Bordieri, Alessio Serpetti, Ivana Castelliti, Adriana Montalto
Cultori: Antonio Ricci, Maria Carletti , Stefania Cappelletti, Maria Rita Ridolfi, Adriana di Dario, Michele Giardina, Giovanni Iovene, Dario Ferrante, Barbara Pazzaglia, Jucci Ugolotti, Gabriela Costachè, Silvana Abram, Fabio Giocondo, Francesco Siclari
Il maestro Tomassetti era sostenuto dalla moglie Anna Spina, dal figlio Danilo poeta e Presidente dell'Arca dei Folli, dal M° Antonella Spinelli. Una gradita sorpresa è stata la presenza di due fondatori dell'Arca, i cantanti lirici M° Ettore Nova e M°Ambra Vespasiani. A lui sono andati i saluti di alcuni maestri che non hanno potuto esserci il M° Vince Tempera impegnato con la registrazione dell'ultimo disco di Francesco Guccini, che uscirà a Novembre, il M° Massimo Wertmuller, che aveva le prove per il suo prossimo lavoro teatrale. L'on. Carlo Ciccioli, impegnato alla camera.



Gli Accademici con il Gran Maestro Conte Daniele Radini Tedeschi - il M°Nazzreno Tomassetti con il M° Antonio Ricci e il M° Maria Carletti

Alla cerimonia erano presenti diversi maestri che hanno partecipato al Luglio alla mostra I maestri del libro d'Oro dell'Arte Italiana a Cupra Marittima, organizzata da Arca dei Folli, Comune, Pro Loco e Rosa dei venti, tra loro Antonio Ricci, Flora Torrisi, Maria Carletti, Alessio Serpetti, Antonella Scaglione.
Il M° Tomassetti, in quanto membro emerito dell'Accademia, è stato invitato ad una mostra “Le Quattro Fenici”, che si sta svolgendo presso la Domus Talenti, nel cuore della Capitale, in via delle Quattro Fontane 113, mostra che si protrarrà con l'esposizione degli accademici fino al 1 ottobre, seguirà poi l'esposizione dei nuovi talenti, che l'accademia si propone di fare emergere.


alla destra il M°Nazzareno Tomassetti, la moglie Anna Spina, il Conte Daniele Radini Tedeschi, la dott.Stefania Pieralice, il baritono Ettore Nova, il mezzosoprano Ambra Vespasiani, il M° Antonio Ricci.

 
 

Il vento della piazza taceva
nella preghiera di san Lazzaro,
nei manti neri con fascia,
rossa nel manto inginocchiato,
ai piedi del Bassano, opera
dipinta nello stendardo,
frusciava la preghiera;
tra i banchi le diverse emozioni, impronta d'ognuno carattere,
nel salterio voce altra voce
s'eleva nell'affresco d'animo.

Il vento nella piazza elevava
toghe e solennità d'attimo,
liturgia era spezzata dal fondoschizzi di città che ruota,voci sommesse, basse nel tono, alte nel petto sognante bagnavano di brindisi facciate, rinnovando le antiche funzioni a ripresa dei merletti temporali, trine della storia ad intrecciarsi nel vento che menò per naso diavolo.

Danilo Tomassetti



























              









 
Rassegna Stampa

il Resto del Carlino
"Ennesimo Riconoscimento
per lo scultore cuprense Nazzareno Tomassetti"



Corriere Adriatico
"Tomassetti diventa accademico benemerito"
 

Il racconto del giorno 27
La piazza era ventosa, come vuole la leggenda che da quella volta che il diavolo chiese ad esso d'entrare assieme in chiesa, quello si chiuse la porta spalle palle da non uscirne più da quella sacra piazza. Un vento che solleva il manto dei nuovi accademici, i quali s’andavano confrontando, parlando alcuni tra loro per la prima volta. I gran maestro conte Daniele Radini Tedeschi, svolgeva il ruolo di padre nobile, la sua gioventù lo vorrebbe il figlio ma lui è colui s’impone per intelligenza ed eleganza, conducendo quasi per mano i maestri, come fossero dei pargoli ai quali indicare il sentiero della vita. la dott.ssa Stefania Pieralice è colei che tutti deve seguire e a tutti nel breve tempo deve dare una risposta, materna come la sua dolcezza. I maestri sono maestri perché svagati, il loro volto ne segna la misura della grandezza, non sono le biografie a contraddistinguerli, tra cultori, accademici e benemeriti, l’altezza del loro grado affiora dai tratti del volto, dalla presenza nello sguardo di quel quid che li vede attraversati dalla favilla divina della sapienza artistica.
La cappella della cerimonia sono alti armadi sormontati da statue e un orologio, l’altare quasi si perde tra i decori. Il sacerdote, padre Daniele, si sofferma sulla lettura del giorno, la quale si plasma in modo sublime alla cerimonia dell’accademia. Il tempo, anche il tempo della cerimonia sarebbe nulla, solo fumo, subito da noi dimenticato, se non si desse a quel tempo un significato, un vissuto importante.
Nazzareno era commosso, una commozione silenziosa, quasi spaventato d’apparire, lui che era il protagonista della cerimonia, eletto benemerito saltando tutti i gradini d’elezione, per i suoi grandi meriti artistici. Lui si scansava dal gruppo, sempre al margine o coperto da alcuni “miracolati” da un ingresso insperato, quali si mettevano in primo piano, mostrandosi spavaldi, quasi fosse solo loro il palcoscenico, mentre magari erano solo cultori con talento, artisti ma non ancora maestri, ancora imberbi da crescere nell’arte, sotto la guida del gran maestro Daniele Radini Tedeschi.
Nazzareno aera impacciato nella toga, la quale cercava di togliere appena pensava fosse la cerimonia finita, come se lui non meritasse quell’onore, che quello fosse un sogno dal quale non si voleva svegliare. La sua timidezza si dissolse con l'incontro della sua ombra e luce di scultore, con l'ombra e luce della pittura del M° Eraldo Bigarelli. I due nuovi accademici benemeriti, si confrontano con quella naturalità che nasce dalla comunanza d'animo. Nazzareno lo scultore del moderno medioevale, il quale intreccia la parola con l'erede di una schiatta di maestri della scultura medievale come i Bigarelli, tra cui Guido da Come autore del fonte battesimale del battistero di Pisa.
Il vento, quel vento che si sottraeva al diavolo, sollevando toghe, giocava con tanti animi diversi, le diverse storie che per un attimo s’intrecciavano, sotto i clic delle digitali degli amici, i sostenitori della loro ascesa, in quel mondo dell’arte così periglioso, dove se anche sei un maestro riconosciuto dalla Sapienza di Roma, da Accademie e molti estimatori, puoi non essere popolare e quindi essere costretto a vivere con una minima pensione, le tue opere sono sui libri di testo dell’università, il tuo nome su attestati di accademie, targhe e coppe. Un maestro come Nazzareno Tomassetti che desidera che le sue opere siano, almeno in parte, raccolte in un museo, un museo a Cupra Marittima, il paese che lui ama in modo viscerale è a donato opere che stanno diventando le cartoline, delle foto dei ricordi dei turisti, degli sposi e di tutti quelli che ammirano la bellezza.


Informazioni sull'Accademia e sull'Evento
www.ilsodoma.com



 

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